Dal 22 al 26 marzo IED Roma interrompe la didattica per offrire a 600 studenti e studentesse provenienti dalle 4 scuole (Design, Moda, Arti Visive e Comunicazione) un’esperienza progettuale di frontiera: una settimana di laboratori al fianco di 22 professionisti e artisti di fama internazionale.
IED Factory 2021: Displacement. La distanza reinventa il futuro
Viene confermato l’intento di IED Factory, giunto alla XII edizione, di predisporre un solido terreno di incontro fra discipline complementari in un’ottica di reciproca contaminazione. La differenza, rispetto alle passate edizioni, è la condizione in cui i workshop si svolgeranno. Come i protagonisti del racconto The Machine Stops di E. M. Forster, che nel 1909 aveva immaginato un’umanità divisa e dislocata a causa di una misteriosa macchina, gli studenti e le studentesse IED si troveranno a lavorare in gruppo e a confrontarsi con i curatori da remoto, sperimentando sin dalle premesse progettuali il tema su cui sono chiamati a riflettere: il displacement.
“La nostra scuola basa i suoi insegnamenti sul presupposto che ogni condizione generi un’opportunità”, afferma Laura Negrini, Direttrice IED Roma, “Il displacement è già una condizione del futuro, a noi comprendere le potenzialità generative insite in una nuova dimensione collaborativa che si manifesta contemporaneamente qui e altrove”.
La sfida è di mettere in discussione il clima di spaesamento a cui siamo abituati a convivere e immaginare quali opportunità, in termini creativi, si possano generare da una condizione che moltiplica i punti di fuga.
La distanza reinventa il futuro e apre finestre su altre possibili forme di progetto, sperimentate nei diversi laboratori da studenti e curatori. Da Raoul Paulet, regista e Alumnus IED, che invita ad andare oltre l’inquadratura del computer e allargare lo sguardo sul circostante, al fotografo Matteo Basilé, che con con i partecipanti realizzerà dei tableaux vivants digitali, fino al duo creativo Quiet Ensemble che, grazie al microscopio elettronico, intende svelare gli elementi invisibili a occhio nudo presenti negli ambienti abitati nell’ultimo anno.
Le declinazioni del tema culmineranno nella creazione di 22 cortometraggi di 59” che verranno presentati il 31 marzo alle 18:00 in una rassegna collettiva in live streaming sulla pagina Facebook IED Roma e sul canale YouTube IED, scrutati dall’occhio critico di un ospite d’eccezione: il sociologo Derrick de Kerckhove, intellettuale fuori dal comune e maestro della cultura digitale.
A coordinare i diversi laboratori, artisti e professionisti che spaziano dall’arte contemporanea alla fotografia, dal design alla video installazione: Fabrizio Ballabio, Matteo Basilè, Tommaso Bonaventura, Gaia Cambiaggi e Anna Positano, Matilde Cassani, Angelo Cricchi, Igino De Luca, Stefano De Luigi, Gipo Fasano, Fabio Lattanzi Antinori, Filippo Macelloni, Rebecca Moccia, Serafino Murri, Andrea Natella, Lorenzo Palmeri, Viola Pantano, Raoul Paulet, Cristiano Pedrocco, Francesca Perani, Quiet Ensemble, Davide Rapp e Lorenzo Vitturi.
Crediti foto@ufficio stampa IED