Serena Rossi, Madrina di Venezia78, nel suo discorso di apertura parla di Afghanistan e lavoratori dello spettacolo. Il video.

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Serena Rossi, Madrina della 78esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, ha inaugurato la kermesse con un toccante discorso di apertura.

«È un vero onore essere qui, in un posto magico dove tutto può succedere. – esordisce Serena Rossi – Un luogo che parla di noi come singoli, ma anche come singoli che stanno insieme e formano un noi. Un vero noi. Che bello tornare a stare insieme! Finalmente Venezia! Venezia ci dice che costruire il nostro futuro è ancora possibile. Ci dice che si può andare avanti solo insieme».

La Madrina rivolge poi un pensiero all’Afghanistan.

«Insieme: ecco, in questo momento il mio pensiero va alle madri afghane e ai loro bambini. – continua Serena Rossi – A quelle braccia tese sul filo spinato. Alle mamme pronte, in un gesto estremo, a separarsi dai loro figli pur di salvarli. E penso anche ai registi, agli artisti di quel Paese e alle loro famiglie, che in questo momento corrono un rischio altissimo e che, negli anni, si sono impegnati a costruire una scena culturale incentrata sui valori del rispetto e dell’uguaglianza e aperta alla collaborazione con tutti gli organismi culturali occidentali. Con forza vi diciamo: non siete soli. Siamo concretamente accanto a voi».

Serena Rossi Venezia

Serena Rossi a Venezia: «Il cinema mi ha insegnato rispetto e gratitudine per il lavoro di tutti»

«Rispetto e gratitudine per il lavoro di tutti. Questo ho imparato dal cinema. – prosegue Serena – E tanto più il lavoro è difficile e faticoso, quanto più l’apporto di tutti è fondamentale e il clima di condivisione che si instaura necessario. Permettetemi quindi di dire grazie a tutti i lavoratori dello spettacolo di ogni settore, di ogni età. È grazie a tutti loro, e a tutti noi insieme, che la magia oggi è ancora possibile».

«Un misto di rigore e passione, libertà e responsabilità che ha permesso di tenere la luce accesa, anche in un momento difficile come questo».

Il valore della condivisione

«Condivisione. Quanto ci è mancata? Il cinema è anche questo: una magia condivisa, diversa eppure uguale per ciascuno. – conclude la Madrina di Venezia – Un rito collettivo che ci lascia tutti senza fiato e ci ammalia al punto da farci tornare bambini. Perché nel buio si può. Piangere, avere paura, cantare a voce bassissima, parlare fra sé e sé, innamorarsi, ritrovarsi. E magari uscire fuori alla luce e sentirsi felici, sorridendo».

«E allora sorridiamo… anche dietro le mascherine perché il sorriso si vede comunque, sorridiamo con la bocca, con gli occhi, fino a farci venire le rughe. Sorridiamo stasera perché sta per iniziare uno di quei momenti che passano alla Storia con la S maiuscola. E noi ci siamo dentro».

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