Dalla passione per la musica e l’ambiente, fin da ragazzino, Jovanotti ha maturato il progetto ‘Ri-Party-Amo’. Ecco l’impegno di ‘Jova Beach Party 2022’
Davanti agli studenti dell’Università Bicocca di Milano Jovanotti racconta l’iniziativa che prenderà vita con l’estate 2022. Il Jova Beach Party scalda i motori e alza l’asticella del suo impegno a tutela della natura. “Oggi non esiste ambito delle attività umane che possa dirsi fuori dalle questioni ambientali, qualsiasi impresa ha a che fare con questo”, esordisce Jovanotti in un’aula magna piena come non si vedeva da un paio di anni.
“È importante, per me, partire da qui perché le problematiche della crisi climatica evidente sono legate all’aria, al suolo, al cibo, ai luoghi”, spiega l’artista. “A tutto quello che ha che fare con la stessa sopravvivenza delle specie”.
Nel suo intervento, poi, Lorenzo racconta la propria esperienza dei concerti da fruitore prima ancora che di protagonista sul palco. “In base alla mia esperienza di fan della musica, fin da ragazzino, mi è sempre stato chiaro quanto un concerto possa essere importante per chiunque. Il concerto è una festa ed è propulsione nel tempo che permette di contemplare, di riflettere su quanto sei vivo in quel momento e su quanto sei permeabile alle sensazioni”.
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“Perché i concerti mi hanno cambiato la vita: la mia capacita di percepire informazioni veniva moltiplicata dalle emozioni che scaturivano in me”; continua Jovanotti. “Per esempio, ho scoperto dell’Apartheid in Sud Africa a un concerto, in un momento non da lezione ma mentre mi stavo divertendo come un pazzo immerso nel volume”.
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Jova Beach Party e l’impegno per l’ambiente
“Quando abbiamo progettato il primo Jova Beach Party ho pensato che in quel momento di condivisione ed empatia aumentata dalla festa, immersi negli elementi della natura, fornire un’informazione legata ai comportamenti sostenibili sarebbe stata più efficace che in uno stadio, palasport o su internet o con uno spot tv”, ricorda l’artista.
“Ho pensato, ovviamente, alle cose buone che si potevano ottenere quanto ai rischi che avremmo dovuto affrontare. E insieme alla mia squadra abbiamo constatato che le cose positive erano maggiori. In più, conoscendo il mio pubblico sapevo anche che era pronto a vivere consapevolmente quella giornata. Ma ammetto che quando ho visto che è stato proprio così mi sono quasi commosso. La parola Ri-Party-Amo unisce tre parole e si intende ripartiamo con una scommessa in più, a un livello più alto”.
“Questo è il più grande progetto di recupero e ripristino delle aree ecologiche più grande mai fatto in Italia”, annuncia ila cantautore. “E mi fa piacere sapere che nasca da qualcosa che è effimero come un concerto. Ri-Party-Amo permetterà la pulizia e il ripristino di 20milioni di metri quadrati di aree naturali critiche, ovvero invase da plastiche, rifiuti e liquami che rendono malato il nostro ambiente”.
“Questo sarà reso possibile – specifica Jova – dall’unione delle forze di WWF ITALIA, che mette il know how, le competenza e la sua rete di relazioni, e Intesa SanPaolo che investirà nel progetto anche con borse di studio per gli studenti che vogliono dedicarsi alle scienze ambientali”.
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Le scelte ecologiche di Ri-Party-Amo
“Ai concerti della prossima estate, poi, non ci sarà plastica”, continua Jovanotti. “Per quanto sia riciclabile, il pet è ancora un materiale che crea problemi se finisce nell’ambiente. L’acqua sarà distribuita in lattine di alluminio e, laddove potremo avere l’acqua del comune, avremo dei contenitori completamente compostabili”.
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E ancora: “Avremo collaborazioni con aziende di gestione dei rifiuti e imprese che si occupano di energia rinnovabile come A2A con cui realizzeremo un fumetto da distribuire ai ragazzi che sono i più ricettivi e attenti. Poi c’è Nativa, che si occupa di analisi dei dati e che durante Jova Beach Party raccoglierà informazioni su impatto ecologico ed emotivo”.
“Tutto sarà reso possibile dal pubblico del Jova Beach Party che ha dalla sua la forza dei numeri che diventano forza propulsiva”, conclude Jova. “Perché in sé i numeri non significano niente fino a quanto non svolgono il loro compito e si fanno forza”.
Foto Maikid da Ufficio Stampa GOIGEST