Arriva nelle librerie tradizionali e sulle piattaforme digitali Arte e Fascismo (La nave di Teseo), nuovo volume di Vittorio Sgarbi. Disponibile a partire da martedì 2 luglio, il libro approfondisce con sguardo inedito il rapporto tra arte e ventennio fascista recuperando grandi maestri e capolavori nascosti. Partendo dal principio secondo il quale “il Fascismo è l’opposto dell’Arte, ma non c’è Arte che il Fascismo possa limitare. L’artista può fare qualunque cosa gli chieda il potere, ma la sua idea sarà più forte di quel potere”.
I vent’anni dalla marcia su Roma (1922) alla fine della Seconda Guerra Mondiale hanno visto fiorire esperienze artistiche di grande interesse. Nel periodo più buio per l’Italia del XX secolo, nacquero infatti movimenti (come ‘Valori Plastici’ e ‘Novecento’) e circoli che tennero viva una stagione culturale particolarmente animata.
Nelle pagine di Arte e Fascismo, Vittorio Sgarbi distingue arte e potere, artisti e regime, seguendo il filo di un’arte che proprio dopo il ventennio subì una sorta di damnatio memoriae insieme alla naturale condanna del regime. Tra gli artisti di maggior rilievo, De Chirico, Morandi, Martini ma anche i meno noti Wildt, Guidi ma anche Depero, il Futurismo e oltre.
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Proprio in occasione dell’uscita del volume, il critico è ospite della XXV edizione della Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi. Il 5 luglio l’autore è protagonista di una serata dal titolo Arte e Fascismo. Nell’Arte non c’è Fascismo. Nel Fascismo non c’è Arte, una lectio all’interno del ciclo Rinascimenti e Scoperte dedicato ai maestri dell’arte. L’appuntamento è a Montalto delle Marche, Piazza Umberto I alle ore 21.
Vittorio Sgarbi
Arte e Fascismo. Nell’Arte non c’è Fascismo, nel Fascismo non c’è Arte (ed. La nave di Teseo)
Prefazione di Pierluigi Battista
pp. 112 + 32 tavole fotografiche a colori, 15 euro
Copertina da Ufficio Stampa / Foto Kikapress