FusinaLab, fondata negli anni ’70 a Bassano del Grappa, è tra le eccellenze italiana nel design e nella produzione di oggetti in metallo e plastica che hanno fatto il giro del mondo. Un’azienda artigianale che, mettendo al centro il savoir fair italiano, non dimentica il suo impegno verso la sostenibilità e l’ambiente, producendo oggetti che coniugano design e consapevolezza ecologica.
FusinaLab adotta, infatti, una filiera sostenibile, scegliendo materiali circolari per i suoi progetti secondo la certificazione ISO 14001 per la gestione ambientale. Inoltre, collabora con Treedom per piantare alberi a distanza, puntando a creare una foresta globale nei prossimi cinque anni. Ed è anche in programma l’installazione di un impianto fotovoltaico per rendere l’azienda energeticamente più sostenibile.
Guidata oggi da Luca Bonato, figlio del fondatore Carlo, l’azienda declina la sua visione artistica attraverso l’uso innovativo dei materiali. Lo stesso che ha portato il brand a esporre le proprie creazioni in città come Milano, Parigi, Londra e Las Vegas. Svariati anche i riconoscimenti internazionali. Tra questi, la Medaglia d’Oro alla quindicesima edizione della Triennale di Milano e il Gold Medal Diploma ENAPI al World Craft Council.
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“FusinaLab porta con sé un patrimonio artistico e culturale notevole. – spiega Bonato – Sono orgoglioso di portare avanti l’impresa fondata da mio padre, unendo sensibilità artistica e competenza sui materiali. La nostra forza sta nella combinazione di creatività e ingegneria, artigianalità e sperimentazione, radicati nel territorio. […] Puntiamo a crescere nei prossimi anni per essere ancora più competitivi in un mercato globale dove talento e sensibilità artistica fanno la differenza”.
Negli anni, non sono mancate le collaborazioni con artisti di fama mondiale come Virgil Abloh e Takashi Murakami per progetti esposti in sedi prestigiose come il Museum of Contemporary Art di Chicago e la Galleria Gagosian di Londra. Luca Bonato, con il suo approccio innovativo al design, ha visto le sue opere incluse anche nell’International Design Yearbook.
Immagine da Ufficio Stampa