La Dama del Pollaiolo: al Museo Poldi Pezzoli al via il restauro dal vivo

Il Museo Poldi Pezzoli inaugura un progetto straordinario: il restauro “dal vivo” del celebre ‘Ritratto di giovane donna’ di Piero del Pollaiolo, uno dei tesori più amati del museo. Per la prima volta, infatti, i visitatori potranno assistere da vicino alle delicate operazioni di restauro, osservando in diretta il lavoro dei tecnici e apprendendo l’importanza della diagnostica per immagini e della ricerca scientifica per la conservazione del nostro patrimonio artistico.

L’opera, acquisita da Gian Giacomo Poldi Pezzoli nel 1800, è uno dei più rinomati ritratti del Quattrocento italiano, conosciuto e apprezzato per la sua straordinaria qualità tecnica e il suo fascino senza tempo. L’intervento di restauro mira, quindi, a preservare questo capolavoro, il cui ultimo restauro risale al 1951, ponendo particolare attenzione alla diagnostica avanzata.

Immagine da Ufficio Stampa

L’inedita iniziativa, spiega Alessandra Quarto, direttrice del Museo, “offre la possibilità di far conoscere le operazioni in atto, rispondere alle curiosità dei visitatori e illustrare le fasi che vanno dalla diagnostica preliminare all’intervento vero e proprio. E non solo. Vogliamo evidenziare l’importanza del lavoro multidisciplinare avviato a giugno in occasione della campagna di indagini diagnostiche con un confronto costante tra curatori del museo, scienziati e restauratori. Una bellissima esperienza di lavoro che ha arricchito tutti noi in questi mesi di analisi”.

Restauro e diagnostica d’eccellenza

Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco, partner scientifico del progetto, sottolinea che “Arte e scienza sono un binomio vincente. Noi ci crediamo da sempre, e infatti da anni con la nostra Fondazione mettiamo a disposizione per l’analisi e il restauro del patrimonio culturale italiano le competenze del Gruppo Bracco nell’imaging diagnostico, un settore in cui siamo leader globali. Ci è dunque sembrato naturale diventare Partner Scientifico del primo restauro dal vivo al Museo Poldi Pezzoli di Milano.

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Queste tecnologie fisiche e chimiche possono svelare, ad esempio, la descrizione della composizione materica dei pigmenti della pittura e dello strato di preparazione”, prosegue Bracco. E ancora, “l’esistenza o meno di disegno preparatorio, l’estrazione di caratteristiche della tecnica e dello stile degli artisti. Ho assistito personalmente alla TAC preliminare sull’opera del Pollaiolo svolta nel nostro Centro Diagnostico Italiano e ho trovato la procedura molto emozionante: utilizzare una tecnica diagnostica all’avanguardia su una ‘giovane donna’ del Quattrocento produce un effetto di grande meraviglia, sembra quasi una macchina del tempo che permette a due punti lontanissimi di incontrarsi. Con questo progetto tutti avranno la possibilità di entusiasmarsi di fronte a questo autentico connubio di arte e scienza”.

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L’importanza della multidisciplinarità

Il restauro è guidato dai restauratori Carlotta Beccaria e Roberto Buda, che stanno lavorando per rimuovere le traverse rigide aggiunte nel 1951, le quali hanno generato tensioni pericolose sul supporto ligneo e sulla superficie pittorica. “Dalla lettura della superficie dell’opera e dall’analisi dei dati raccolti durante le indagini scientifiche, emerge una policromia nel complesso adesa agli strati preparatori e al supporto ligneo”. Così Beccaria, che prosegue: “l’originale equilibrio cromatico delle tinte voluto dall’artista, appare però fortemente attutito dall’ingiallimento degli strati di vernice.

A tal punto che “se non si intervenisse i restauri del passato e lo strato di vernice invecchiata, continuerebbero ad enfatizzare la loro alterazione, scurendo e macchiando ulteriormente la superficie. L’intervento di restauro della pellicola pittorica restituirà, quindi, una migliore leggibilità e godibilità dell’opera, ripristinando l’equilibrio cromatico delle tinte”.

“Rimuovere le traverse attuali e dotare il dipinto di traverse di nuova generazione che possano assecondare naturali movimenti del legno consentirà alla tavola di rilassarsi”, spiega quindi Roberto Buda, esperto di interventi sul supporto. “E’ una tecnica di intervento messa a punto e adottata da decenni che ha dato buoni risultati ai fini della salvaguardia della superficie pittorica. Permette un controllo delle deformazioni non vincolante, consentendo al tavolato di trovare un equilibrio ottimale con le variazioni dimensionali”.

Una collaborazione internazionale

Questo intervento è stato reso possibile grazie al supporto del Diözesanmuseum di Freising, Monaco di Baviera, partner istituzionale del Museo Poldi Pezzoli. Il direttore del Diözesanmuseum, Christoph Kürzeder, evidenzia infatti l’importanza della collaborazione tra musei per la promozione dell’arte e della cultura senza confini. “Il Diözesanmuseum Freising Monaco di Baviera opera collaborando con Musei e Istituzioni culturali nazionali e internazionali”, afferma.

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Grazie alle relazioni internazionali e all’intensa attività diplomatica dello Swiss Lab for Culture Projects, il Diözesanmuseum ha ottenuto prestiti eccezionali di capolavori talvolta mai esposti prima in Germania contribuendo, in cambio, al restauro di diverse opere e alle iniziative culturali meritevoli di sostegno”. Durante il periodo del restauro, il museo anche organizzerà una serie di eventi di approfondimento, visite guidate e laboratori per coinvolgere famiglie, giovani e pubblici fragili.

OLTRE IL RITRATTO
Il restauro visibile della Dama

14 ottobre 2024  31 gennaio 2025
Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12, Milano

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