In occasione del Concerto con i Poveri, a Papa Francesco sono state donate due opere firmate dall’artista Silvia Scaringella.
Un’ape in marmo e bronzo, simbolo di sostenibilità e di nobile operosità, insieme ad un tessuto arrotolato che arriva dal Parco Archeologico di Segesta e racchiude in sé un messaggio di speranza e resilienza. Questi i doni che sono stati portati a Papa Francesco durante l’udienza speciale del 7 dicembre, giorno in cui si è svolta la quinta edizione de Il Concerto con i Poveri, manifestazione dedicata ai più sfortunati che quest’anno aveva un particolare legame anche con i temi della sostenibilità ambientale e dell’attenzione al nostro pianeta.
L’evento del 7 dicembre, che ha visto la partecipazione del Premio Oscar Hans Zimmer, della pluripremiata violoncellista Tina Guo e dell’attrice e cantante Serena Autieri, ha voluto infatti porre l’accento sull’importanza della cura. Verso i fratelli in difficoltà ma verso il Creato tutto, grazie anche alla partecipazione di partner impegnati nell’etica del cambiamento.
I doni a Papa Francesco
Così, sono stati consegnati nelle mani di Papa Francesco due doni altamente simbolici, opere d’arte realizzate dall’artista Silvia Scaringella, nota per il suo impegno nel dialogo tra comportamenti collettivi e singoli e nel confronto con la natura. L’ape è un tema ricorrente dell’arte di Scaringella, che già aveva realizzato una potente installazione artistica con 33 api più una (in rappresentazione di Cristo e la Madre) nella Chiesa di San Domenico a Palermo. A simboleggiare lavoro, coesistenza e responsabilità reciproca ma anche come richiamo alla necessità di un equilibrio nell’ecosistema.
Già nel 2022 le api scultoree di Silvia Scaringella avevano già arricchito il primo eco-murales multimediale d’Italia, Impollinèmesi, a Carrara. Un incontro unico tra tecnologia, ambiente e arte urbana, scultorea e musicale con la collaborazione e la curatela della no profit Yourban2030, che è stata anche partner de Il Concerto con i poveri.
L’altro dono consegnato a Papa Francesco è un telo di tessuto proveniente dal Tempio di Segesta. Si tratta di un ricordo indelebile della notte del 24 luglio 2023, quando un devastante incendio minacciò il Tempio Dorico mettendo a rischio uno dei simboli più preziosi del patrimonio archeologico siciliano, fortunatamente salvo. Scaringella, insieme alle donne di Calatafimi, hanno voluto commemorare questo evento drammatico e miracoloso insieme dando vita a un’installazione artistica unica nel suo genere, intitolata Texere. Un’opera straordinaria, realizzata utilizzando 1.250 metri di stoffe riciclate, che hanno trasformato così il Tempio Dorico in un telaio temporaneo dove si sono intrecciate oltre tremila tessere di tessuto.
La cura del Creato
È sempre più evidente che l’Amore che Cristo ci ha chiesto di diffondere tra gli esseri umani deve necessariamente investire anche l’ambiente in cui viviamo e di cui dobbiamo prenderci cura. Un tema che è caro anche a Papa Francesco, il quale ne ha parlato nella famosa enciclica Laudato Si affermando che i cambiamenti climatici colpiscono in particolare i deboli del mondo.
L’incontro tra arte, ambiente e impegno sociale, messo in luce attraverso il lavoro di Silvia Scaringella ed esaltato nella declinazione ambientale che ha investito il Concerto con i poveri, riflette profondamente gli insegnamenti del Santo Padre sulla necessità di un cambiamento verso un mondo più equo e più rispettoso del nostro pianeta. L’evento ha così dimostrato ancora una volta che l’arte, unita alla spiritualità e alla responsabilità ambientale, può essere un potente veicolo di messaggi universali.
Foto Nova Opera