“Caravaggio 2025”, a Palazzo Barberini una mostra unica: dall’Ecce Homo ritrovato a prestiti internazionali straordinari.

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Tra gli eventi artistici di quest’anno senza ombra di dubbio la mostra Caravaggio 2025 è l’evento per eccellenza, un’occasione imperdibile per immergersi nelle opere di uno dei più grandi maestri dell’arte italiana. Curata con estrema attenzione, l’esposizione presenta riscoperte sensazionali, come l’Ecce Homo ritrovato nel 2021 in Spagna ed attualmente esposto al Museo Del Prado di Madrid e Il ritratto di Maffeo Barberini che viene esposto al pubblico per la prima volta dal suo ritrovamento avvenuto nel 1963, oltre a opere provenienti da prestigiose collezioni internazionali.

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Perché Visitare Caravaggio 2025?

In occasione dell’anteprima della mostra, abbiamo avuto modo di parlare con la professoressa Maria Cristina Terzaghi, curatrice insieme a Francesca Cappelletti e Thomas Clement Salomon dell’esposizione che dal 7 marzo al 6 luglio animerà le sale di Palazzo Barberini a Roma. Secondo la professoressa Terzaghi, vedere Caravaggio significa vivere un’esperienza di bellezza, verità e umanità. Come diceva la storica dell’arte Mina Gregori, Caravaggio è vero ed umano, capace di parlare direttamente al cuore di chi lo osserva. La mostra rappresenta un’occasione unica per ammirare circa venti capolavori (il numero definitivo è ancora in fase di definizione) riuniti in un solo luogo, tra cui opere raramente accessibili al grande pubblico.

Le novità della mostra

È il caso dell’Ecce Homo, definito il Caravaggio del 2000, ritrovato in Spagna nel 2021 e attualmente esposto (per gentile concessione del collezionista anonimo che lo ha acquistato) al Museo del Prado di Madrid, che torna in Italia per la prima volta dopo secoli. Un dipinto che ha commosso anche la professoressa Terzaghi al primo sguardo. «È stata una commozione grandissima, perché ho compreso subito che lui poteva veramente esprimerlo così, l’Ecce Homo, e non ce ne eravamo mai accorti», ci dice.

Caravaggio (Michelangelo Merisi)

Ecce Homo

1606-1609
olio su tela; 116×86 cm Collezione Privata, Madrid (ES)

Crediti: Icon Trust

Fino ad oggi quello che si pensava essere, sebbene con riserve, l’Ecce Homo di Caravaggio è stato esposto ai Musei di Strada Nuova a Genova e continuerà ad essere visibile al pubblico. «Non c’era unanimità sull’autografia di questo quadro che è pure un quadro bellissimo. – spiega la professoressa Terzaghi – E comunque nella nella carriera di Caravaggio non è detto che abbia fatto l’Ecce Homo una volta soltanto, può averlo fatta anche più di una volta».

Un’altra straordinaria opera che sarà visibile al pubblico è il Ritratto di Maffeo Barberini, già presente a Palazzo Barberini da qualche settimana esposto per la prima volta a sessant’anni dalla sua riscoperta e ora affiancato per la prima volta ad altri dipinti del Merisi, come la Santa Caterina prestito eccezionale del Museo Thyssen – Bornemisza di Madrid, il Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts.

Caravaggio 2025 sarà anche l’occasione per vedere nuovamente insieme tre dipinti che vennero commissionati dal banchiere Ottavio Costa: Giuditta e Oloferne (di Palazzo Barberini), San Giovanni Battista (del Nelson Atkins Museum di Kansas City) e il San Francesco in estasi (del Wadsworth Atheneum of Art di Hatford).

Caravaggio: opere di frammenti di realtà che parlano a chiunque le osservi

Michelangelo Merisi da Caravaggio è un artista che non richiede una preparazione preliminare per essere compreso. Come sottolinea la professoressa Terzaghi, le sue opere rappresentano frammenti di realtà — sacra, storica o personale — che parlano direttamente a chiunque le osservi. Il pubblico potrà contare su approfondimenti didattici e guide esperte per vivere un’esperienza ancora più completa. La mostra sarà arricchita anche dalla proiezione di un documentario esclusivo sul ritrovamento dell’Ecce Homo. Questo approfondimento multimediale offrirà al pubblico uno sguardo privilegiato sul lavoro di ricerca e studio dietro le opere di Caravaggio.

Caravaggio 2025 è più di una mostra. È un viaggio nell’essenza del maestro, un’opportunità per scoprire opere inedite e approfondire il legame tra passato e presente. Un evento che celebra Michelangelo Merisi come un artista universale, capace di parlare a tutti attraverso la sua straordinaria visione della realtà.

Foto: Gallerie Nazionali di Arte Antica, Roma (MiC) – Bibliotheca Hertziana, Istituto Max Planck per la storia dell’arte/Enrico Fontolan via Ufficio Stampa

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