La guerra non minaccia solo vite umane, ma anche il patrimonio artistico e culturale dell’umanità. Dalla distruzione di Palmira in Siria al saccheggio di musei in Ucraina, fino ai rischi che incombono su tesori come la Città Vecchia di Gerusalemme o la Grande Moschea di Gaza, i conflitti continuano a mettere in pericolo opere d’arte e siti storici di valore incalcolabile

La guerra mette a rischio la vita umana, innanzitutto, e tutto quello che per l’essere umano è importante: le persone che ama, la sua casa, la sua comunità. E tutta una serie di cose materiali che non sono personali ma che appartengono ad una comunità universale: tra queste, le opere d’arte.

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Come il mondo intero rimase senza fiato nel 2019 di fronte alle fiamme nella Cattedrale di Notre-Dame, perchè quella non era solo la Cattedrale di Parigi ma del mondo intero, così tutto il genere umano dovrebbe restare agghiacciato dalla possibilità che le guerre finiscano per distruggere opere d’arte, musei, monumenti in tutti gli angoli del Pianeta. Non è un caso che le trame dei disaster movie più classici prevedano sempre, a un certo punto, il crollo della Statua della Libertà, dell’Empire State Building e perfino del Colosseo.

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Opere d’arte in fuga

Ad oggi, nel 2025, ci sono ancora molti siti di immenso interesse storico e artistico. Questi rischiano di essere vittime collaterali della guerra. Alcune opere d’arte, come la Pace di Antonio Canova o molte Collezioni del Museo di Odessa, sono state assicurate nei bunker o portate in altri musei. L’opera di Canova si trova a Firenze, trasferita dal Museo Nazionale Khanenko di Kiev. Per altre opere i danni sono stati invece molto gravi. Pensiamo all’antica città di Palmira, in Siria, che nel 2001 è stata gravemente danneggiata dall’Isis. Questo ha causato un danno inestimabile all’archeologia mondiale.

Di Mcip.gov.ua, CC BY 4.0 – Il museo di storia locale di Ivankiv

Le opere d’arte sono al centro, oggi come mille anni fa, di brutali saccheggi. Dal novembre 2022, secondo le denunce ucraine, il Museo d’Arte di Kherson ha subito un saccheggio sistematico da parte delle forze russe. Secondo il Museo stesso, sono state trafugate circa 10.000 opere. Di queste, un centinaio, inclusi dipinti antichi del XVII-XIX secolo e arte ucraina moderna, sono state riconosciute in un video di propaganda diffuso dai russi. Sempre in Ucraina, nel 2022, il Museo di Storia Locale di Ivankiv, situato vicino a Kiev, è stato incendiato dalle forze armate russe. Questo tragico evento ha portato alla distruzione di numerose opere. Tra queste circa 25 dipinti dell’artista popolare ucraina Maria Prymachenko.

L’arte ancora a rischio

In Ucraina, sono stati danneggiati e ancora rischiano la distruzione completa la Cattedrale dell’Assunzione a Kharkiv, uno dei principali simboli religiosi del paese, e il Teatro d’arte drammatica di Mariupol. Questo importante centro culturale è stato colpito dai bombardamenti russi.

In Siria, lo scoppio della guerra civile nel 2011 ha messo in pericolo i 6 beni patrimonio dell’umanità ubicati nel paese. Tra questi le città antiche di Aleppo, Bosra e Damasco, e Palmira (che è stata quasi completamente distrutta). Anche il Krak dei Cavalieri (Homs), la Cittadella di Saladino (Lattakia) e gli Antichi villaggi della Siria settentrionale sono a rischio.

Cittadella di Aleppo

In Yemen rischiano di scomparire la Città vecchia di Sana’a, con i suoi caratteristici edifici di fango e mattoni decorati, duramente colpita da bombardamenti durante la guerra civile. Anche la Città vecchia di Shibam, chiamata la “Manhattan del deserto” con i suoi grattacieli in fango, è minacciata sia dal conflitto che dal deterioramento strutturale.

L’elenco dei siti artistici a rischio sarebbe molto più lungo. Ci soffermiamo però solo in chiusura sul patrimonio artistico che rischia la distruzione a causa del conflitto in Medio Oriente, a Gaza. Partendo dalla Grande Moschea di Gaza (Al-Omari Mosque), risalente al XIII secolo e costruita su un sito che un tempo ospitava una chiesa crociata. Per arrivare all’inestimabile mosaico di luoghi sacri contenuti nella Città Vecchia di Gerusalemme, patrimonio UNESCO, che rischiano costantemente di essere distrutti da un eventuale escalation del conflitto israelo-palestinese.

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