Il 3 aprile a Milano apre un nuovo indirizzo per gli amanti dell’arte: si tratta di BFF Gallery che propone ‘Paradiso perduto’ di Enrico Baj.
Un nuovo spazio per l’arte prende vita nel cuore di Milano. Dal prossimo 3 aprile, infatti, BFF Gallery apre le porte all’interno di Casa BFF, l’headquarter di BFF Bank in viale Lodovico Scarampo 15. Accessibile gratuitamente su prenotazione, questo museo nasce per celebrare l’arte italiana moderna e contemporanea, condividendo con il pubblico la ricca collezione della Banca. Non solo un luogo espositivo, ma un progetto che respira cultura e responsabilità sociale, come sottolinea l’Amministratore Delegato Massimiliano Belingheri. “BFF Gallery è nata non solo dalla necessità di trovare una sistemazione per la collezione della Banca, ma soprattutto dal desiderio di creare, all’interno di Casa BFF, un luogo che favorisse la connessione tra le persone e la trasmissione di conoscenze”.
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La prima esposizione è dedicata al Paradiso perduto di Enrico Baj ospitata presso BFF Gallery fino al 17 ottobre 2025. Protagoniste assolute le quaranta acqueforti di Enrico Baj, realizzate nel 1987 e ispirate al poema epico di John Milton. Con i suoi oltre 10.000 versi, Paradiso Perduto narra la genesi dell’umanità, da Adamo alla cacciata dall’Eden, un’opera che ha incantato artisti di ogni epoca.

Nel suo progetto, Baj trasforma i temi del poema – libertà, caduta, condizione umana – in visioni contemplative, offrendo uno specchio per riflettere sul nostro tempo. La collezione di BFF, che vanta circa 250 opere di maestri come Lucio Fontana, Alberto Burri, Arnaldo Pomodoro e Mario Schifano, trova in questa mostra un inizio potente, dopo anni di valorizzazione con il progetto Art Factor, mostre itineranti e pubblicazioni patrocinate dai Ministeri italiani.
Arte e connessioni
Ma BFF Gallery vuole essere un simbolo di rigenerazione. “Abbiamo deciso di farlo attraverso un museo, consapevoli che l’arte può essere uno strumento unico di dialogo con gli altri e di stimolo alla creatività e alla crescita. Sia per le aziende che per la società”, aggiunge Belingheri. Parzialmente interrato per proteggere le opere dalla luce, ma trasparente come il resto di Casa BFF, lo spazio abbatte barriere e invita al dialogo.
Nato da un censimento della collezione negli anni ’80, digitalizzato dal 2019, questo progetto trasforma i limiti strutturali in un’opportunità, rendendo l’arte accessibile a tutti. Con mostre ed eventi, BFF Gallery si propone dunque come nuovo hub di innovazione culturale, aperto alla città e al mondo.
Immagine da Ufficio Stampa