Tre proposte artistiche della Cittadella degli Archivi arricchiscono il programma del Fuori miart: ecco le installazioni.

La Milano Art Week 2025 (1-6 aprile) arriva anche alla Cittadella degli Archivi con la triplice esposizione I marmi della Scala. Inserite nel palinsesto Fuori miart che celebrano il restauro del Teatro alla Scala firmato da Mario Botta, custodito in 220 faldoni d’archivio. Scultura, disegno e pittura si intrecciano nelle opere di Federico Ferrarini, Matteo Nuti e Mauro Baio, accompagnate da un allestimento monumentale del progetto di ristrutturazione.

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Tempo Attratto: il marmo che respira

Tempo Attratto – Temperatura Emotiva è la personale di Federico Ferrarini, organizzata da Isorropia Homegallery e Galleria Ferrero Arte Contemporanea, in collaborazione con il Politecnico di Milano. Dal 1° aprile al 1° giugno, una dozzina di opere – tra sculture imponenti e pitture – esplora il rapporto spazio-tempo.

Cittadella Archivi
Immagine da Ufficio Stampa

Cuore della mostra è Tempo Attratto, un’installazione di tre metri in marmo Rosso Verona, estratto dalla cava e unito a frammenti originali del restauro della Scala. “Un’orbita che incide lo spazio e dilata il tempo” la descrivono i curatori, con blocchi attraversati da tondini metallici che dialogano con documenti d’archivio selezionati dagli studenti del Politecnico.

Il percorso si chiude con Temperatura Emotiva, tracce su carta che emergono dal nero come cicatrici emotive. Grazie a Fasani Celeste, AtelierMarmo, Istone e Dolci Colori, il progetto prende vita, accompagnato dal testo di Beatrice Marciani, museologa veneziana.

Fin dove arriva la vista: Milano in pittura

Fin dove arriva la vista, solo show di Matteo Nuti curato da Rossella Farinotti con il sostegno di Galleria Cardelli & Fontana, è un omaggio alla memoria della Cittadella e al Teatro alla Scala (31 marzo-1° giugno). Tre dipinti inediti e un grande disegno, Viva l’Italia antifascista, raccontano il passato e il presente del teatro simbolo di Milano, dalle sue origini all’ampliamento di Botta del 2001. “Memoria e pittura sono le chiavi di un viaggio stratificato,” spiega la curatrice. A completare l’esposizione, 16 cartoline su Milano e un Ritratto di famiglia geometrico, che unisce l’archivio personale e pubblico di Nuti in griglie cromatiche rigorose. Un dialogo tra storia e immaginazione che cattura l’anima della città.

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Murales che riqualificano: Mauro Baio in azione

Dal 31 marzo, due nuovi murales di Mauro Baio, donati dalla Collezione Perini Natali, arricchiscono i muri della Cittadella. La ristrutturazione del Teatro alla Scala si lega al tema della mostra, mentre Il centro sportivo Forza e Coraggio rivisita una foto d’archivio degli anni ’60 con un campo da tennis indoor.

Baio, con il suo stile minimalista e colori piatti che evocano paesaggi californiani, si inserisce nel progetto di riqualificazione urbana avviato nel 2015 dal Comune di Milano e dal Municipio 9, sostenuto dal direttore Francesco Martelli. “Un modo per rendere viva la memoria,” dicono gli organizzatori, trasformando l’archivio in un polo creativo aperto alla città.

Immagini da Ufficio Stampa

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