Dal 30 maggio all’1 giugno, il borgo molisano di Civitacampomarano si accende con la X edizione del CVTà Street Fest, festival internazionale di street art diretto da Alice Pasquini, nominata nel 2024 Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Dieci anni di creatività, musica e tradizione per celebrare un progetto che ha trasformato un paese quasi abbandonato in un museo a cielo aperto, meta globale della street art. Ingresso gratuito per tre giorni di festa, con artisti da tutto il mondo e un programma musicale d’eccezione.
Un decennale di rigenerazione
Nato da un invito a dipingere i muri di un borgo spopolato, il CVTà Street Fest – organizzato dall’Associazione Culturale CivitArt con il Comune di Civitacampomarano – festeggia dieci anni di resistenza culturale. Oltre 50 artisti, da David de la Mano a Banksy, hanno realizzato più di 90 opere, dando nuova vita a muri di pietra, porte abbandonate e scorci sanniti. Circa 25 mila visitatori annui, italiani e stranieri, hanno riscoperto Civitacampomarano, spingendo i residenti a tornare e aprire attività.
L’Italia che r/esiste offre i suoi muri agli artisti di tutto il mondo recita il claim. E il festival dimostra davvero come l’arte possa creare comunità, intrecciandosi armoniosamente con il paesaggio e la fortezza angioina.
La X edizione schiera una lineup di prim’ordine. Dal Belgio arriva Jaune (Jonathan Pauwels) con i suoi stencil ironici; dalla Germania Case MaClaim, pioniere dei graffiti fotorealistici con la Ma’Claim Crew; dal Regno Unito Lucy Mclauchlan, tra disegno e musica, e Xenz (Graeme Brusby), veterano della scena graffiti anni ’80.
E ancora, il giapponese Twoone, “Hungry Animal”, fonde Oriente e Occidente, mentre l’italiano Elfo porta il fascino dell’effimero tra street e land art. Alice Pasquini torna a dipingere, celebrando il decennale con un’opera che ricorda le origini del festival. Gli artisti dialogano con il borgo, trasformando ruderi in tele vive, in un’arte contestuale che respira con la comunità.
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Musica e cultura viva
La musica anima le notti con Daddy-G (Grant Marshall dei Massive Attack), padre del Bristol Sound, DJ Vadim (Russia-UK) e l’italiano MistaP. Ma CVTà è più di un festival: è uno scambio culturale. Tornano i workshop di Urban Photo Hunts con Terza Natura, esplorazioni fotografiche degli spazi urbani, e la poetry slam, gara di versi giudicata dal pubblico. “Non si realizzano solo opere, ma si scambiano culture” spiega Pasquini.
Headquarter è Casa Cuoco, dimora dell’illuminista Vincenzo Cuoco, ristrutturata con Airbnb, Anci e il Ministero dei Beni Culturali, che ospita gli artisti e si affaccia sul Castello Angioino, tra le opere del festival.
Immagini da Ufficio Stampa