Al Fuorisalone 2025 arriva ‘Luminosa’, la proposta di Moiré Gallery Milano che celebra la luce tra design, arte, moda e gioielleria.

La luce, eterna musa e compagna dell’umanità, si erge a protagonista assoluta al Fuorisalone 2025 con Luminosa, il nuovo allestimento di Moiré Gallery Milano, galleria d’arte e concept store situata nell’elegante Via Borgospesso 18. Un viaggio sensoriale e creativo celebra questo elemento primordiale – simbolo di vita, calore, sicurezza – attraverso il design, l’arte pittorica e fotografica, la moda e la gioielleria. Un omaggio alla luce che attraversa epoche e discipline, trasformando lo spazio in un dialogo armonioso tra materia, riflessi e immaginazione.

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Si pensi alla luce del sole che accarezza la terra, al bagliore di un focolare che scalda le notti, o al lampo che squarcia le tenebre, portando chiarezza e speranza. È questa essenza che Moiré Gallery Milano cattura e reinterpreta, dando vita a un allestimento collettivo in cui ogni opera e ogni oggetto narra una storia luminosa.

Moiré Gallery Milano

“Luminosa vuole essere un augurio e una speranza per il futuro”, dichiara Ouafa Lotfi Tahoun, fondatrice e curatrice di Moiré Gallery Milano. “Una luce accesa in questo momento storico di buio dato dalle incertezze e instabilità. Luce, non solo fisica ma anche nel cuore, nell’anima e nella mente. Una luce splendida e luminosa per combattere simbolicamente l’oscurità che ci circonda e per ricordarci che, nonostante le difficoltà, c’è sempre una via d’uscita e un motivo per sperare”.

Tra passato e presente

Il percorso prende avvio dal passato, con il fascino antico delle candele e dei portacandele firmati Lind DNA – brand danese dal design minimalista – e Vetrofuso, eccellenza italiana che plasma il vetro di Murano in creazioni uniche. Tra queste emergono Eyes Mirror, specchi a forma di occhio dall’aura surrealista, e Turtle Shell, totem ispirati a carapaci ancestrali, capaci di trasformare la luce in un gioco di riflessi cangianti.

Il presente si illumina, invece, con le lampade Overlight di Ntaiana Charalampous, architetto cipriota e co-fondatrice di Dedàleo. Un sistema modulare in acciaio celebra la versatilità. Gli elementi intercambiabili permettono di modulare la luce con linee pulite e geometrie precise. In chiave contemporanea si colloca anche la lampada scultorea di Hagit Pincovici, realizzata in marmo, ottone e vetro, dove i materiali si fondono in un’estetica moderna e materica.

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Un salto nel passato si compie invece con pezzi d’antiquariato come la lampada Ginkgo in ottone di Tommaso Barbi (anni ’70), l’Alberello di Stilnovo (anni ’60) e la scrivania luminosa di Jeannot Cerutti (anni ’90), che evocano il fascino senza tempo del design d’epoca.

Luminosa, Moiré Gallery / Fuorisalone 2025
Luminosa, Moiré Gallery / Fuorisalone 2025

Design e arte a diverse latitudini

L’artigianalità più autentica si manifesta nelle lanterne marocchine, realizzate a mano dagli stessi maestri che hanno illuminato il leggendario hotel La Mamounia di Marrakech, portando un tocco esotico che si intreccia con l’arte di Tita. In particolare, per Luminosa l’artista abbandona l’astrattismo per esplorare la figurazione con la serie Light. Le sue tele in acrilico catturano la luce dei lampioni cittadini – presenze quotidiane e indispensabili – e durante la Design Week si esibirà in performance live, offrendo ai visitatori piccole opere dipinte a mano.

Alle pareti, le fotografie di Veronica Gaido danzano tra luce e ombra. Con Aphrodites e Vortex, corpi maschili e femminili emergono dal buio come dipinti caravaggeschi, illuminati esclusivamente da centinaia di candele, senza ritocchi. La lunga esposizione rende ogni imperfezione un inno alla bellezza del movimento e della nudità. Altre sue opere, sempre incentrate sul tema della luce, arricchiscono questo racconto visivo.

Luminosa, Moiré Gallery / Fuorisalone 2025
Luminosa, Moiré Gallery / Fuorisalone 2025

Infine, la moda si accende con gli abiti di Antonino Valenti, stilista visionario che intreccia inserti in lurex a silhouette sofisticate. Le sue creazioni, rigorosamente Made in Venice, vestono una donna forte e sensuale, senza mai rinunciare alla grazia. A brillare sono anche i gioielli di Michela Bruni Reichlin, perfetti equilibri tra Oriente e Occidente, realizzati con un design esclusivo e una manifattura tutta italiana, per un’eleganza che cattura l’attenzione.

Immagini da Ufficio Stampa

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