Da Santiago a Pietrelcina, la statua di Timothy Paul Schmalz porta il suo messaggio in giro per il mondo.

È comparsa in Piazza San Pietro, lungo la scalinata interna del Colonnato, una statua particolare, in bronzo, concepita per essere bi-fronte. Guardandola da un lato si vede la raffigurazione classica di un povero, di uno straniero o di un pellegrino, con i suoi averi raccolti in un sacco e un bastone, che invita a sedersi accanto a lui, dall’altro lato è invece subito riconoscibile un angelo. L’opera è dell’artista canadese Timothy Paul Schmalz ed è stata chiamata Be Welcoming (Siate accoglienti). Si tratta dell’interpretazione visiva di un versetto della Lettera agli Ebrei: “Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli” (Eb 13,2).

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Il tema del povero che viene aiutato e si rivela un’entità celeste è ricorrente nel cattolicesimo e in particolare Papa Francesco ha sempre avuto una grande attenzione agli ultimi. In un’udienza del 13 novembre 2024 aveva ricordato che “toccare un povero, assistere un povero, è un sacramentale nella Chiesa”.

Be Welcoming nel mondo

La statua, realizzata nel 2019, è già stata posizionata in altri luoghi di grande valore spirituale, sul cammino di Santiago ed anche presso il santuario di San Pio a Pietrelcina.

I valori che rappresenta, l’accoglienza universale che la Chiesa Cattolica tributa ai viandanti e in chiave più moderna chiede di concedere ai migranti, rendono la statua portatrice di un messaggio molto attuale per il Giubileo in corso e un memento per tutti i Cattolici del mondo.

Timothy Paul Schmalz ha già creato diverse sculture a tema spirituale ed è anche l’autore della grande scultura degli “Angeli inconsapevoli”, che si trova in Piazza San Pietro. 

Revenews