A partire dal 13 maggio 2025, Triennale Milano si arricchisce di uno nuovo spazio polifunzionale dedicato all’ascolto e alla sperimentazione sonora.

Dal 13 maggio 2025, Triennale Milano inaugura Voce, un nuovo spazio di 300 metri quadri al piano parco del Palazzo dell’Arte, dedicato alla musica e al suono. Con un giardino adiacente di 700 metri quadri, Voce si presenta come una cassa armonica polifunzionale, progettata per ospitare concerti, dj set, listening session e installazioni sonore, oltre a incontri, workshop e una collezione unica di opere musicali inedite.

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Lo spazio nasce per celebrare il suono come forma d’arte, all’interno di un’istituzione che da 90 anni è sinonimo di immagini e performance visive. Come afferma Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano: “Voce Triennale è uno spazio totalmente dedicato all’ascolto della Musica. In un Palazzo che da 90 anni ospita una straordinaria moltitudine di immagini, opere e performance visive, abbiamo deciso di dedicare uno spazio invece all’ascolto. Alla fruizione della musica – dal vivo e registrata, di alta qualità e generi diversi – nelle condizioni acustiche e sonore tecnicamente più appropriate e meno distratte da stimoli visivi”.

Voce Triennale
Voce Triennale, Foto di Delfino Sisto Legnani –DSL Studio © Triennale Milano

Ma Voce non è solo un palco. È un laboratorio di idee, dove la musica diventa “una vera e propria collezione di opere musicali, che solo in questo spazio potranno essere fruite”, come un dipinto in un museo. Con una programmazione curata da Damiano Gullì, Voce ospiterà artisti internazionali e talenti emergenti, da Boosta (16 maggio) a Beth Gibbons (11 luglio), esplorando generi che spaziano dall’elettronica al jazz. Lo spazio si propone come un hub di contaminazione, dialogando con realtà milanesi come Radio Raheem e festival come Milano Music Week e JAZZMI.

L’architettura al servizio del suono

Progettato da AR.CH.IT Luca Cipelletti, Voce valorizza l’architettura originale di Giovanni Muzio (1933), con tre navate asimmetriche definite da pilastri. Pannelli fonoisolanti, fonoassorbenti e fonoriflettenti avvolgono lo spazio, mentre un soundwall con altoparlanti distribuiti garantisce un’esperienza sonora immersiva. Il progetto audio, curato da Giorgio Di Salvo, Lucio Visentini e Knauf, assicura una qualità acustica eccezionale.

L’illuminazione, firmata Anonima Luci, utilizza 350 metri di LED e oltre 8 chilometri di cavi per creare effetti dinamici che esaltano l’architettura. Le sedute modulari di Philippe Malouin, realizzate da Meritalia, offrono flessibilità, trasformando Voce in un salotto musicale o un’arena per concerti. All’esterno, due opere di Marcello Maloberti – il neon TRIENNALE VOCE e una LUNA luminosa – accolgono i visitatori, sottolineando il legame tra suono e poesia.

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Inoltre, Voce introduce una novità rivoluzionaria: una collezione di opere musicali inedite, fruibili esclusivamente nello spazio. Come spiega Boeri, “le opere che saranno di volta in volta prodotte o regalate a questa collezione – siano esse brani sinfonici, a-solo, voci, cori, composizioni, canzoni –. Resteranno una presenza tangibile ed esperibile da tutti, ma solo in una condizione dedicata e attenta e all’interno di Voce”. Questa scelta restituisce alla musica l’aura di unicità, paragonabile a un’opera d’arte fisica, come le sculture di Mario Sironi o de Chirico in Triennale. I primi contributi, spesso creati in loco, arricchiscono un progetto che guarda alla musica come patrimonio immateriale.

In questo modo, fra l’altro, Voce recupera una vocazione storica del Palazzo dell’Arte, che nel 1933 ospitava un “dancing” e negli anni ’50 il terzo canale Rai. Negli anni ’60, divenne una “succursale” del Piper, accogliendo il leggendario concerto di Jimi Hendrix nel 1968. La ristrutturazione del piano parco, parte di un progetto di riqualificazione sostenibile, riporta questo spazio al centro della vita culturale milanese, valorizzando il design di Muzio e rendendo Voce un luogo contemporaneo e accessibile.

Voce Triennale
Voce Triennale, Foto di Delfino Sisto Legnani –DSL Studio © Triennale Milano

La programmazione

La programmazione di Voce spazia dai live di artisti come The Raveonettes (29 maggio), La Niña (11 giugno) e Christian Loffler (3 luglio) a rassegne innovative. Tra queste, Orbita (con Chora e Will) esplora il mondo dei podcast, mentre Unexpected Matches di Alina Marazzi unisce musica e cinema d’archivio.

Hyperlocal Club analizza le scene culturali urbane, e Matinée, curata da Nicola Ratti, propone concerti acustici mattutini. Anatomia del suono di Lorenzo Palmeri connette musica e design, e un ciclo di Tommaso Toma porta star come The Hives. In autunno, When Tradition meets Synthesizer di Elasi e Musica Infinita di Francesco Fusaro arricchiscono l’offerta, insieme a eventi di Lorenzo Senni e Davide Giannella.

Collaborazioni con Fondazione Teatro alla Scala, Archivio Storico Ricordi e Associazione NoMus ETS approfondiscono la conservazione degli archivi sonori, mentre i mesi estivi animano il giardino con due palchi esterni, in sinergia con Kappa Future Festival e Terraforma Exo.

Voce Triennale, Foto di Delfino Sisto Legnani –DSL Studio © Triennale Milano

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