Un progetto ambizioso, ma più che mai necessario: CO-VISION è creatività e partecipazione al servizio del racconto del patrimonio naturale europeo attraverso l’Arte Digitale. Un concetto non semplice da spiegare e anche complesso nelle sue declinazioni, come ben illustra Francesco Rutelli, Presidente di Videocittà (capofila del progetto). «Parliamo di dodici partner per un totale di undici paesi. – dice Rutelli in conferenza stampa – Arte, scienza, competenze da parte di così tanti fantastici e creativi leader europei».
Co-finanziato dalla Commissione Europea in ambito del programma Europa Creativa (che attraverso l’arte digitale dà voce alle emergenze ambientali del nostro tempo), CO-VISION è stato ideato da Francesco Dobrovich, Head of Creativity, e guidato da Guido Pietro Airoldi, Project Leader, responsabile del coordinamento generale del partenariato.
Guidato dal festival Videocittà (Italia) come project leader, il progetto coinvolge partner artistici da tutta Europa. Tra questi, l’Athens Digital Arts Festival (Grecia), il festival Eufònic (Spagna), la Fondazione Transilvania Trust (Romania), il festival KIKK (Belgio), l’organizzazione LAB852 (Croazia), i Rencontres Audiovisuelles (Francia), il festival Signal (Repubblica Ceca), e quattro partner tecnici l‘Istituto Europeo di Design (Italia), Mapa das Ideias (Portogallo), l’Università NTNU (Norvegia) e l’Università XAMK (Finlandia).


CO-VISION e l’arte digitale per raccontare la natura europea
«Per noi è significativo non solo il processo, ma anche la rete. – commenta Francesco Dobrovich – La nostra collaborazione è iniziata quattro anni fa e oggi rappresentiamo la comunità più brillante di cultura digitale in Europa come CO-VISION, che è un consorzio culturale. Risponde a una delle domande più importanti del nostro tempo: in che modo la globalizzazione sta cambiando la relazione tra le persone e l’ambiente? In questo, è un’istantanea del presente. Attraverso l’arte digitale, vogliamo avere una voce usando gli strumenti artistici più avanzati a nostra disposizione. È un gesto poetico, ma anche necessario per conservare il ricordo del paesaggio culturale dell’Europa, vitale per noi, e mandare un messaggio al futuro sul mondo in cui viviamo. Abbiamo esplorato temi locali e presenteremo otto artwork nel 2025. Nel 2026 questi si sposteranno in altri luoghi diventando parte del nostro archivio digitale, la nostra memoria per il futuro».
«Crediamo nell’arte digitale per conservare e narrare il patrimonio naturale europeo – aggiunge Guido Pietro Airoldi – e per ispirare azioni che aumentino la consapevolezza».
Installazioni audiovisive, video mapping, sculture interattive e performance, offriranno dunque una narrazione contemporanea del patrimonio naturale europeo. Un racconto immersivo e tangibile che mette in dialogo cittadini, esperti e artisti per costruire una narrazione condivisa e accessibile a tutti.
CO-VISION e i temi ambientali in Europa
Più nello specifico, parliamo di temi come l’erosione delle coste dell’Alta Francia, la scomparsa imminente del pino domestico dal paesaggio romano, l’estinzione di rapaci, coleotteri colorati e pesci dall’Amazzonia Morava (la foresta pluviale più grande d’Europa), il fenomeno della proliferazione delle meduse in Grecia, le specie protette del Fiume Somes in Romania minacciate dal cambiamento climatico, il raro fenomeno delle Island-Trapped-Waves in Croazia, l’importanza della Strudiella devonica, il più antico fossile di insetto conosciuto sulla Terra, l’interazione tra specie autoctone e la specie invasive nel Delta dell’Ebro in Spagna, e tanto altro.
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L’arte diventa in questo un potente strumento di educazione ambientale che incoraggia una riflessione più profonda sul delicato equilibrio tra vita umana e non umana e su come vivere in armonia con il mondo che ci circonda.
CO-VISION: partner e opere
Videocittà e i pini di Roma, l’Athens Digital Arts Festival e le meduse in Grecia
Videocittà, capofila del progetto, ha scelto come soggetto artistico il Pinus pinea, il classico pino da pinolo, icona del paesaggio mediterraneo e testimone silenzioso della storia di Roma, oggi minacciato da cocciniglie, funghi e insetti e a rischio di scomparsa. La ricerca artistica, guidata dalla curatrice Anna Lea Antolini, coinvolge Simone Arcagni, professore allo IULM di Milano, Lorenza Liguori, visual artist, Vincenzo Pizzi, sound designer, Delfina Stella, danzatrice e pedagoga, culminerà in un AV Talk, un’installazione audio e video con testo letterario in un ambiente immersivo, organico e digitale, realizzata in dialogo con la Tenuta Presidenziale di Castelporziano, una delle sedi della Presidenza della Repubblica.
L’Athens Digital Arts Festival (Grecia) da sempre attento alla creatività digitale e all’uso di tecnologie innovative come l’AR e la VR, punta lo sguardo sul fenomeno della proliferazione delle meduse come conseguenza degli squilibri oceanici. Medusa Valley sarà il nome dell’installazione immersiva realizzata dall’artista digitale Yiannis Kranidiotis insieme alla gente del posto, trasformando la plastica riciclata in grandi meduse luminose sensibili al tocco. Attraverso una serie di laboratori, i partecipanti daranno vita a queste creature utilizzando la tecnologia Arduino, i LED e i sensori. Un’opera che mette in luce la fragile bellezza della vita marina, sensibilizzando al contempo sull’inquinamento da plastica dei mari e sull’urgente necessità di pratiche sostenibili.
Eufònic (Spagna) e il Delta dell’Ebre, KIKK (Belgio) e la biodiversità nel tempo
Il festival Eufònic (Catalogna, Spagna) ha esplorato il paesaggio del Delta dell’Ebre con le sue specie autoctone. Ha raccolto le prospettive – a volte allineate, a volte in contrasto – di scienziati, agricoltori, pescatori, turisti e organizzatori culturali. Queste storie e intuizioni raccolte sono alla base dell’opera finale creata dagli artisti Carlos Martorell, Jaume Vidal e Lauren Moffatt: un’installazione fisico-digitale che fonde il tangibile con il virtuale, offrendo un’esperienza immersiva che riflette sulla biodiversità e sulla natura in continuo mutamento del paesaggio, a volte in modo sottile, a volte con scatti improvvisi.
Il festival di arte digitale KIKK (Namur, Belgio) affronta la biodiversità nel tempo, concentrandosi sui fiumi Sambre e Mosa e su Strudiella devonica, uno dei più antichi fossili di insetto conosciuti al mondo. Il progetto, realizzato da Marco Barotti e Robertina Šebjanič è Fossilized Futures: Insect Symphonies Across Time, è un’installazione audiovisiva immersiva con paesaggi scultorei cinetici e un paesaggio sonoro multicanale. Sviluppata in collaborazione con il Choeur de Chambre de Namur, fonde musica, ricerca scientifica e composizioni generate dall’intelligenza artificiale. Intrecciando antichi ecosistemi, paesaggi fluviali attuali e futuri speculativi, l’opera esplora il tempo profondo e il flusso della vita attraverso le epoche. Invita il pubblico a riflettere sulla coesistenza tra le specie, aumentando la consapevolezza ecologica e reimmaginando l’interconnessione della vita umana e non umana.
LAB852 (Croazia) e il fenomeno delle Island-Trapped-Waver, la Francia con Rencontres Audivisuelles per l’erosione delle scogliere
LAB852 (Croazia) esplora il fenomeno delle Island-Trapped-Waves osservato nella remota isola di Lastovo. Un evento che determina il meccanismo di trasporto verticale dei nutrienti dalle profondità marine alla superficie. Il progressivo riscaldamento del mare può influenzare anche questo fenomeno di grande importanza per la conservazione della biodiversità sottomarina. Da qui parte la ricerca della oceanografa Zrinka Ljubešić che sarà trasformata in un’installazione audiovisiva e una performance dalle artiste Francisca Rocha Gonçalves e Ivan Marušić Klif.
L’associazione Rencontres Audiovisuelles (Francia), che organizza il pionieristico Video Mapping Festival, pone l’accento sull’erosione delle magnifiche scogliere nella Baia della Somme. Erosione che aumenta di circa 30 cm ogni anno, dovuta ai frequenti temporali che mettono in pericolo l’equilibrio dell’ecosistema. Gli artisti visivi Anna Bacheva e Ludovic Burczykowski, il fotografo Carl Cordonnier e la sound designer Géraldine Kwik lavorano per creare un tour di video mapping sul lungomare di Mers-les-Bains e sulle torri dell’acqua a Le Crotoy e Yvrencheux.
Signal (Repubblica Ceca) per l’Amazzonia Morava, la Fondazione Transilvania Trust (Romania) per il fiume Somes
Il festival di arte digitale Signal (Repubblica Ceca) approfondisce il patrimonio naturale dell’Amazzonia Morava, la foresta pluviale più grande d’Europa. Qui confluiscono i fiumi Morava e Dyie, in cui trovano rifugio molte specie in via di estinzione. Riconoscendone l’importanza ecologica e la vulnerabilità, un team di artisti cechi, slovacchi e ucraini guidati da Marie Tučková, David Přílučík, Selmeci Kocka Jusko e Katarina Gryvul sta creando un’opera d’arte multimediale su larga scala. Attraverso visite in loco e l’impegno della comunità, il gruppo sta creando un’esperienza audiovisiva, arricchita da oggetti fisici, per sostenere la conservazione di questo paesaggio unico.
La Fondazione Transilvania Trust (Romania), impegnata nella tutela del patrimonio culturale, si concentra sul valore del paesaggio e delle specie protette del fiume Somes. Questo è parte fondamentale del patrimonio naturale locale, a rischio a causa del cambiamento climatico. Attraverso le storie e le leggende narrate dagli anziani del posto, il progetto esplorerà il legame della comunità con la natura. Il lavoro di co-creazione tra gli abitanti del posto, il biologo Zoltan D. Szabo e gli artisti Diana Drăgan-Chirilă, Csongor G. Szigeti, Daria Langa daranno vita a diverse installazioni artistiche distribuite sul territorio. Queste mostreranno il ricco patrimonio naturale, attraverso sculture, proiezioni, light design e audio racconti.
La NTNU norvegese, la Xamk finlandese, IED e Mapa das Ideias: tecnologia al servizio dell’arte
Il supporto tecnologico è curato dall’università della Norvegia NTNU. È suo il compito di sviluppare soluzioni tecnologiche all’avanguardia per la digitalizzazione dei contenuti dell’archivio digitale.
L’Università di scienze applicate della Finlandia sud-orientale Xamk si è occupata di definire le Green Guidelines per orientare il lavoro dei partner nel rispetto dei principi di sostenibilità, attenzione all’ambiente, economia circolare e promozione del patrimonio culturale.
L’Istituto Europeo di Design (IED) svilupperà le Blueprints in due output complementari. Da un lato un report critico-analitico che fornirà la base concettuale e metodologica, dall’altro una rappresentazione visiva per un impatto comunicativo immediato. Infine Mapa das Ideias (Portogallo) si occuperà di delineare le Guideline for Creative Exchange, definendo le modalità del processo partecipativo nei local debate.