Alla Festa del Cinema di Roma 2020 è il giorno di Stardust film su David Bowie diretto da Gabriel Range. Ma la pellicola non convince
Alla Festa del Cinema di Roma 2020 è stato presentato nella selezione ufficiale ‘Stardust’ film dedicato alla figura di David Bowie e diretto da Gabriel Range.
Stardust, il film su David Bowie che racconta la nascita di Ziggy Stardust
Leggi anche:–Francesco Bianconi debutta con ‘Forever’: «Più solo ma più libero»
Il regista ha deciso di raccontare non gli anni più noti dell’iconico artista, bensì gli albori il primo viaggio che Il duca Bianco fece in America durante il quale arrivò a definire la sua vera identità artistica.
“Il David Bowie che è arrivato in America per la prima volta nel gennaio 1971 non era una star. – racconta il regista Gabriel Range – Era un giovane ambizioso ma insicuro, con un solo successo alle spalle che la maggior parte del mondo della musica aveva liquidato come un disco di novità. E aveva anche il profondo timore che presto avrebbe subito la stessa sorte dell’uomo che lo aveva praticamente allevato: il suo fratellastro, Terry Burns.”
La storia
Siamo nel 1971, Bowie ha già pubblicato lavori come Space Oddity e l’album “The Man Who Sold the World” ma in America il disco non è stato preso in considerazione. Troppo cupo, il pubblico non è ancora pronto per lui. Il suo manager, gli organizza un “tour in America di quelli da tappeto rosso”. Ma in realtà Bowie non troverà nessun tappeto rosso ad accoglierlo all’aeroporto, solo Rob Oberman addetto stampa della Mercury Records allora la casa discografica di David.
Quello che Grange ci mostra è appunto un Bowie (interpretato da Johnny Flynn) lontano da quello che avremmo poi imparato a conoscere.
“Piuttosto che fare un film biografico o una rassegna dei suoi più grandi successi, l’idea era di fare un film su ciò che non avevamo visto: il viaggio interiore che David Bowie potrebbe aver intrapreso per diventare quell’artista.”
Le controversie del film
Il film (per cui ancora non c’è una data di uscita) ha già suscitato delle controversie. Duncan Jones, figlio di Bowie e Angela Barnett, ha preso le distanze dalla pellicola. La famiglia non è stata coinvolta nella realizzazione e non ha ceduto i diritti della musica del duca bianco. La produzione dal canto suo, rispose che Stardust non sarebbe stato un biopic.
Di fatto la pellicola diretta da Grange, porta sul grande schermo una delle figure più innovative degli ultimi 50 anni nel panorama della musica mondiale senza purtroppo farne sentirne una nota.
Crediti foto@Kikapress, @Fondazione Cinema per Roma