Nazionalismo da calcio che accompagna la vittoria dei Måneskin è oltremodo divertente e alquanto grottesco. Damiano ha fatto il test, è negativo, fine della storia. L’accusa era comunque pesante e non può passare così.
Una accusa di tossicità nata da una immagine e presunzione surreale che ha, in parte, rovinato la vittoria meritata di una band di ventenni. La presunzione che un ragazzo si possa drogare in piena arena, davanti milioni di telespettatori. Nell’accusa c’è subdolamente anche un giudizio di idiozia completa.
La cosa fa abbastanza schifo e il giornalista della testata, il mascherato dal cappelletto rosso, dovrebbe fare pubblica ammenda prima di rimettere le dita su una tastiera. Chissà se avverrà mai
Grande merito al cantante che si è volontariamente sottoposto ad un test antidoping, una cosa per altro non dovuta. Dalla nota stampa “Un test antidroga fatto volontariamente nella giornata di oggi dal cantante del gruppo Måneskin che ha restituito un risultato negativo visto dall’EBU”
Una situazione paradossale e vergognosa, innescata da una violenza ormai più che diffusa che pervade professionisti e non.
Segue la dichiarazione dell’Ebu, Siamo allarmati dal fatto che speculazioni imprecise che portano a notizie false abbiano oscurato lo spirito e l’esito dell’evento e influenzato ingiustamente la band. Ci congratuliamo ancora una volta con i Måneskin e auguriamo loro un enorme successo. Non vediamo l’ora di lavorare con il nostro membro italiano Rai alla produzione di uno spettacolare Eurovision Song Contest in Italia il prossimo anno».
Ne esce pulita l’artista francese che dichiara con estrema onesta la vittoria della proposta italiana. Il campo di gioco ora si sposta su un’altra sfida, Roma contro Milano, chi ospiterà la manifestazione?