Si intitola Ti Piaci Così (Sugar Music) il brano con cui Malika Ayane parteciperà al 71° Festival della Canzone Italiana di Sanremo, in gara nella categoria Campioni. Scritto e composto in collaborazione con Pacifico, Rocco Rampino e Alessandra Flora, il centro di Ti piaci così è la consapevolezza di sé, lo scoprirsi risolti, l’avere voglia di vivere con gusto.
«Non avevo la minima intenzione di fare un manifesto. – ci dice subito Malika – È capitato, la canzone è nata per urgenza. Anche se scegliere le parole è stato complicato. Ho improvvisato il tema sul ritmo e su un giro armonico, ma già sentivo che esplodeva. Mi sono messa a riflettere sul perché è stato complicato parlare auto-amore, o forse direi di consapevolezza di sé. Parliamo troppo poco dell’importanza di autonomia. Non è solo una questione materiale, vuol dire stare in pace con ciò che si prova».
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Del resto, di amore si parla fin troppo. Di auto-amore, forse, troppo poco.
«Mi piace l’idea di consapevolezza, è un presupposto diverso e più vincente. – specifica Malika Ayane – Del resto, è consapevolezza anche riconoscersi perdenti quando lo si è. È una cosa più femminile, ci siamo messe di fronte a aspettative che sembrano non finire mai. Credo sia una cosa sentita e condivisibile».
Malika Ayane e l’importanza di Sanremo
«Le persone a casa hanno bisogno di sognare con qualcosa di concreto. Le canzoni e i cantanti non sono l’obiettivo che ti poni da bambino. I brani sono la colonna sonora di ogni giorno della nostra vita. Servono per vivere meglio, per dare una carezza in un momento terribile. Sanremo ha autorevolezza, è un contenitore di vicinanza alle persone. Siamo tutti maledettamente soli dopo l’esperienza dell’ultimo anno. Credo che essere a Sanremo quest’anno per me sia più importante di tanti premi vinti».
Sarà, del resto, un Sanremo completamente diverso per tutti. Ma qual è la costante di Malika che al Festival non manca mai?
«Sicuramente che non riesco mai a fare la figa galattica. – ci risponde Malika – Mi succede sempre un mezzo incidente prima di andare a cantare. La costante vera è che mi sono sempre divertita un sacco».
E cosa, invece, è cambiato?
«A volte riguardo il mio Festival di Ricomincio da qui. Ero giovane. Non ero sicura di me stessa, ma di ciò che facevo. Quel brano era la cosa meno pop che potessi presentare, eppure sentivo una forza in me forse tipica della mia età. Avevo il mio messaggio da dare e potevano anche spararmi col bazooka, non sarebbe successo nulla. Mi piace quella ragazzetta meno cosciente, ma con un’energia che bisognerebbe non abbandonare mai».