Si intitola Cuore Amaro il brano con cui Gaia debutterà per la prima volta sul palco dell’Ariston nel 2021 partecipando alla 71esima edizione del Festival di Sanremo. Un titolo che – come ci dice Gaia – potrebbe trarre in inganno. Quasi viene da chiedersi chi abbia amareggiato la giovane artista, che ci risponde sorridendo: «Sono io la st*onza che mi ha fatto soffrire».
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«In questo brano – ci racconta Gaia – parlo di una consapevolezza che ha cambiato la mia prospettiva. Guardo ciò che ho vissuto con un altro occhio e alle cose positive con reverenza. Ma osservo anche i momenti che mi hanno bloccato, mettendomi in un limbo artistico e lavorativo. Sono stati anche i momenti di strizza a farmi reagire. Il mio grazie va anche a quei momenti. Sono interconnessi anche a ciò che ho dentro. Se prima in Chega visualizzavo la donna che volevo essere, adesso un po’ lo sono. Con tanti casini, ma con una nuova energia».
La musica e il testo di Cuore Amaro sono di Gaia Gozzi, Orang3 (Daniele Dezi), Jacopo Ettorre e Giorgio Spedicato. La produzione è di Machweo (Giorgio Spedicato) e Simon Says (Simone Privitera). A livello sonoro, del resto, Gaia non si è posta limiti.
«Ci sono molte influenze e molte sporcature. Cuore Amaro è l’apripista del racconto di ciò che sto vivendo. Fidatevi e viaggiate. Ci sono chitarre flamenche e violini, aggiunti solo per l’orchestrazione ma che abbiamo tenuto in mix. È un bel viaggio, un bel trippone folle ma molto sincero».
Il primo Sanremo di Gaia
«Sono emozionata e felice, mi sto preparando emotivamente. – ci dice Gaia riflettendo sul suo debutto sul palco dell’Ariston – Arrivo a Sanremo con tanta voglia di stare sul palco. Amici è terminato nel momento in cui volevo condividere col pubblico la mia musica e il mio racconto. Quindi sto in fissa, non vedo l’ora di salire su quel palco. Ricordiamoci che è il palco di Sanremo e che sento anche una responsabilità. Il momento storico ci dice anche che dobbiamo portare in un contesto così istituzionale quella voglia di ripartire. Ne abbiamo tutti bisogno».
Per Gaia, infatti, «la musica adesso deve essere una medicina, una pillola alleviante. Voglio salire sul palco con questo obiettivo. Sarà un’ondata di propositività».
E – citando Tha Supreme o Blanco – Gaia parla del panorama attuale della musica italiana. «Sono felice di far parte di quella lista, son felice che Amadeus abbia scelto tanti giovani. Di solito si dice che gli adulti non ascoltino i giovani, ma ora ci stanno dando i microfoni in mano, è bello e speranzoso».
Foto: Alessio Albi