L’idea dello show nasce dall’estro di Mara Maionchi, che così racconta l’esperienza e le intenzioni con cui è nata. “È un punto di vista diverso. In televisione vediamo sempre ragazze belle, giovani, fresche e noi? Conoscevo bene Orietta mentre Sandra un po’ meno ma le ho trovate subito disponibili a questo viaggio. Che è stato un viaggio di conoscenza, di piacere dello stare insieme ad altre persone della mia età, e di divertimento”.
“Devo dire che ci siamo molto divertire, speriamo che diverta anche gli altri. Il nostro messaggio è ‘finché c’è vita c’è speranza’”, afferma Maionchi con la sua proverbiale schiettezza.
Aggiunge, quindi, Orietta Berti spiegando cosa l’ha convinta a partecipare a Quelle Brave Ragazze. “Per me è stato bellissimo, non ho mai viaggiato da sola. Essere autonoma è stato bellissimo. L’idea era quella di fare una gita tra amiche quasi scolastica, e così è stata. L’unica cosa è che io di notte non riesco a dormire quindi mi metto a lavare e pulire… Una volta Sandra è venuta in camera per farmi smettere e mi sono spaventata a morte!”
“Mi piace la simpatia e professionalità di Mara, è un bell’esempio per noi donne”, interviene quindi Sandra Milo. È stato un viaggio alla ricerca di un tempo nuovo che ci appartiene. Sono una vecchia che lavora moltissimo, penso di essere intelligente e sensibile e ho molti impegni anche famigliari. Quindi questo viaggio è stato un modo per ritrovarsi e ritrovare le cose che sfuggono dentro di noi, in più con due donne straordinarie. Le adoro”.
“Ho pensato che un’esperienza del genere mi avrebbe aiutato e questo è accaduto”, spiega ancora Milo. “Non s’è stata nessuna rivalità, ma un rapporto vero e sincero. È stato splendido… E tutte le sorprese che vedrete sono state vere”.
Le missioni
In viaggio su un van rosa shocking, Mara, Sandra e Orietta hanno una guida d’eccezione, il tuttofare Alessandro Livi, 50% italico e 50% iberico. La destinazione è ignota (prima tappa Madrid), così come, di volta in volta, le missioni che le tre viaggiatrici dovranno portare a termine. “Abbiamo ballato il flamenco – ricorda Orietta – io e Mara sembravamo venditrici di birra, Sandra era bellissima”.
E se il viaggio in mongolfiera è stato un momento indimenticabile per Berti, la pesca delle anguille lo è stato un po’ meno. “La barca dondolava di continuo e io non so nuotare!”, commenta la cantante che da Mara, dice, “ho imparato anche a dire dei no”.
“Siamo sempre state in orario, questa per noi è una forma di rispetto e di collaborazione che arriva anche dal mondo dello spettacolo”, spiegano Quelle Brave Ragazze.
Tre protagoniste del mondo dello spettacolo, diverse eppure con tanti punti in comune. “Ci accomuna la capacità di passare attraverso gli ostacoli e salvarci sempre. E siamo tutte molto generose”, osserva Sandra Milo. Mentre Mara aggiunge: “Tutte abbiamo anche la gioia di portare i nostri anni con una certa disinvoltura e prendendoci in giro. Noi non siamo anziane siamo vecchie, che è diverso. Le mie due compagne d’avventura sono state perfette per questo viaggio”.
“Cosa ci lega? Ci lega l’arte, siamo tre artiste nel profondo dell’anima. E poi c’è una bellezza a ogni età”, sono le parole di Sandra Milo.
E in loro assenza, come hanno vissuto le rispettive famiglie? “In famiglia sono stati ben contenti che ci togliessimo dalle scatole per quindici giorni”, risponde Maionchi. “In mia assenza hanno fatto castrare due gatti!”, ricorda invece Berti. “Siamo pronte a ripartire, anzi speriamo che vada bene il programma così ci fanno fare un’altra gita. Ma in fretta, eh, perché le nostre primavere sono come quelle dei cani. Valgono per sette”.
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