Gli studenti spagnoli potranno dire addio, o quasi, alle infinite ore di educazione fisica dedicate a basket, pallavolo e affini. Nelle aule scolastiche di Spagna, infatti, potrebbero presto arrivare gli eSports. Ad annunciare un rinnovato interesse e un’inedita apertura al gaming competitivo è stato il governo di Madrid, il cui premier Pedro Sànchez si è raccontato a El Desmarque Esports.
Secondo quanto dichiarato al sito, gli eSports sarebbero materia d’interesse nel programma governativo tanto che alcuni esponenti politici potrebbero presenziare al BLAST Pro Series nella capitale spagnola l’11 maggio a sostegno dei team di bandiera iberica.
Fresco di rielezione, Sànchez pochi giorni prima del voto aveva confermato nell’intervista al sito che con il nuovo mandato avrebbe portato avanti l’impegno verso gli eSports nel Paese. Considerati al pari di “esperienze culturali di grande livello” i videogiochi meritano, secondo il premier, di uscire dall’alveo del semplice divertimento.
Già nella precedente legislatura, la Spagna aveva riservato attenzioni particolari al mondo del gaming, mettendo in atto una serie di operazioni a sostegno del settore. Grazie, per esempio, agli aiuti concessi, molte aziende hanno potuto procedere a una modernizzazione sostanziale supportata da una rete di professionisti e da un Ufficio di stato dedicato.
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Ma ora, il Governo punta ad altro. In primo luogo occorre definire degli standard precisi come per tutti gli altri tornei sportivi; quindi, gli eSports potrebbero presto debuttare nelle scuole. Sànchez parla, infatti, di regolamentare i contratti dei gamers professionisti, analogamente a quanto avviene per calciatori, pallavolisti, etc… Solo con questi presupposti sarà possibile, poi, prevedere l’ingresso degli eSports in ambiente formativo e scolastico.
Del resto, le nuove tecnologie già fanno parte del percorso educativo a scuola e la naturale evoluzione non può che riguardare i videogiochi. Se l’esercizio fisico è imprescindibile per bambini e ragazzi, anche i videogames potrebbero entrare in un progetto di formazione volto a incentivare collaborazione e gioco di squadra.
Staremo a vedere quali saranno gli sviluppi a venire. Ma una cosa è certa: massimizzare i benefici del mondo digitale e ridurne i rischi è l’impegno – ma anche la sfida – non solo del governo spagnolo ma del sistema educativo di ogni Paese.